Mi è stato chiesto perché abitare su un vulcano.
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Perché quando ci nasci, le tue radici affondano nella terra, respirano l’aria, si nutrono dell’acqua e si riscaldano del fuoco di Efesto.
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Quando nasci su un vulcano, vivi la forza della natura e ne senti l’odore, cogli la meraviglia a ogni passo e percorri la storia che segna il cammino tuo e dei tuoi antenati. Dentro di te abitano generazioni di donne e uomini che in quei luoghi sono nate e perite, là hanno amato, sofferto, sognato e trasformato.
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Vivere su un vulcano insegna il rispetto per qualcosa che è più grande e potente di noi, fragili esseri umani abituati a crederci invincibili. Impermanenti, e perciò vivi.
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Un legame di lava e di sangue feconda la terra e ne rende dolci i frutti.
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Il cielo abbraccia le acque dei laghi e del mare: i colori del blu, del verde e dell’azzurro lambiscono le roventi sponde, bagnate da lacrime e risate.
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Paura, meraviglia, stupore, si alza un tremore.
Guarda che bellezza! Connettiti al respiro.
Assapora la pace.
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E anche se ti allontani e vivi a chilometri di distanza, ascolti il richiamo, senti il battito di quei Campi e ne puoi percepire il calore.
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Ti fidi e ti affidi.
Ci torni con il corpo, con il cuore e con la mente.
Rimembra, ricorda, rammenta: è questo il posto nel mondo che sempre chiamerai casa.
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Serena Adriana Poerio
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Ti fidi e ti affidi.
Grazie Serena
Grazie a te Elena. È un onore averti come amica.